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28 settembre 2019 - 07 giugno 2020, MUSEC, VILLA MALPENSATA, SPAZIO MOSTRE (1° E 2° PIANO)
La grande esposizione temporanea dedicata all’arte e alla cultura materiale dei Dayak del Borneo è frutto della ricerca pluriennale condotta dal MUSEC, in collaborazione con partner scientifici internazionali. Si tratta di una delle maggiori esposizioni al mondo mai realizzate su questo tema e senz’altro la più ampia degli ultimi quarantacinque anni.
Le 170 opere esposte sono state prodotte per la maggior parte tra l’inizio dell’Ottocento e la metà del Novecento e provengono sia dalle collezioni del MUSEC, sia da altri quattro musei etnologici svizzeri (Basilea, Berna, Neuchâtel e Zurigo) e da collezioni private svizzere ed europee. Sono rappresentative dei maggiori generi di arte dayak diffusi in Occidente: sculture monumentali di legno, maschere, bastoni magici da caccia, pagaie, armi da guerra, tessuti, ornamenti per il corpo, indumenti, crani-trofeo, matrici da tatuaggio, porta-neonati, elementi architettonici, strumenti musicali, giare e oggetti di cultura materiale intrecciati e decorati.
La mostra e il libro riccamente illustrato che la accompagna sono il coronamento di un percorso di ricerca, valorizzazione e accrescimento delle collezioni del MUSEC di arte del Borneo, avviato una quindicina di anni fa e che ha già portato alla realizzazione di esposizioni e pubblicazioni, come pure ad azioni di cultural diplomacy in sinergia con le autorità indonesiane.
L’esposizione occupa quattordici sale del primo e del secondo piano di Villa Malpensata. Due sono i temi principali del percorso espositivo, che si articola in undici sezioni tematiche. La prima parte della mostra si sofferma sull’incontro tra le popolazioni Dayak e l’Occidente, che ha dato avvio alla ricerca etnografica e all’interesse collezionistico e ha influenzato la maniera occidentale di guardare al Borneo e ai suoi abitanti nativi. La seconda parte della mostra, proponendo un cambio di prospettiva, accompagna progressivamente il visitatore alla scoperta dei significati e dei valori propri delle opere esposte, in cui si esprime la relazione tra gli uomini, le divinità e i fenomeni naturali di una delle ultime terre ignote del pianeta.
Le sezioni tematiche presentate in mostra sono: 1. Un crocevia di civiltà; 2. La costruzione di un immaginario; 3. La ricerca etnografica; 4. L’innamoramento collezionistico; 5. Cuore di tenebra; 6. L'arte della guerra; 7. Prestigio e dignità; 8. L’universo religioso; 9. Il cane-drago; 10. Il mondo soprannaturale; 11. L’arte del corpo.
L’esposizione temporanea è accompagnata da un libro di Paolo Maiullari dedicato alla cultura e all’arte dayak, in cui sono riprodotte buona parte delle opere esposte con le relative schede scientifiche.
Paolo Maiullari, Arte dayak, collana Antropunti 12, Culture Arts&Books, Lugano 2019, pp. 296. ISBN 978-88-944775-1-1. CHF 39.00
Sommario
L’arte del Borneo e il MUSEC: un progetto, una storia minima, di Francesco Paolo Campione
CIVILTÀ E ARTE DAYAK
La «scoperta» dell’ultima terra ignota
Un mondo multietnico
L’incontro con i Dayak
La nascita dell’immaginario occidentale
dei cacciatori di teste del Borneo
La comparsa dell’arte dayak in Occidente
Significati e funzioni dell’arte dayak
Le opere in esposizione
CARTOGRAFIA
OPERE
APPARATI
Schede delle opere
Bibliografia citata
Titolo
Dayak. L'arte dei cacciatori di teste del Borneo
Sede
Museo delle Culture, Spazio Mostre (1° e 2° piano)
Villa Malpensata, Riva A. Caccia 5 / via G. Mazzini 5, 6900 Lugano
Date
28 settembre 2019 - 7 giugno 2020
Orari di apertura
Tutti i giorni dalle 11.00 alle 18.00, martedì chiuso.