Insegna Antropologia culturale all’Università degli Studi dell’Insubria (Como, Italia, dal 2001) ed è direttore del MUSEC dal 2005. Da quasi trent'anni si occupa d’antropologia dell’arte, di museologia e di gestione di organizzazioni che operano in campo culturale, alternando le attività di ricerca con l’insegnamento accademico, la direzione di istituti culturali e musei e la consulenza a livello europeo per istituzioni ed enti locali. Ha compiuto ricerche sul campo in Nuova Guinea, a Bali e in Laos. A oggi, ha curato un centinaio di esposizioni permanenti e temporanee d’arte in diversi Paesi e ha al suo attivo decine volumi e cataloghi d’arte, oltre a centinaia articoli scientifici su riviste e opere collettanee. L'opera preferita conservata e valorizzata dal MUSEC è il piccolo yipwon, una vera e propria "scultura portatile", espressione di una riflessione plastica raffinata e di un'estetica che coinvolge integralmente la vita di una società a dispetto del giudizio di "ultraprimitività" che quasi sino ai giorni nostri ha gravato sui popoli del Sepik (Papua Nuova Guinea).
Dopo aver conseguito la laurea in Archeologia classica all’Università di Losanna e la laurea in Studi museali all’Università di Neuchâtel, ha collaborato per un triennio con l’École Suisse d’Archéologie en Grèce, prima di entrare a far parte, nel 2010, del gruppo di lavoro del MUSEC, dove ricopre attualmente il ruolo di Assistente di direzione.
In ambito museologico si è occupata dell’analisi dei modelli d’organizzazione, con un particolare interesse nei confronti della pianificazione a medio termine e del funzionamento delle attività espositive e divulgative.
Luca consegue la laurea in Economia Aziendale e Gestione delle Imprese all'Università Bocconi di Milano, con perfezionamento a Zurigo e San Diego.
Lavora a Zurigo come project manager in una compagnia aerea nell'ambito dello sviluppo dei prodotti/servizi e nel 2016 rientra in Ticino per assumere il controllo della gestione finanziario-amministrativa di una società di commercio industriale.
Parallelamente Luca si è sempre occupato d'arte come side-job, specificatamente è stato attivo nel commercio di dipinti antichi di scuola fiamminga-olandese.
Forte delle sue competenze linguistiche (parla cinque lingue) e delle sue capacità organizzative e di lavoro in team, grazie al MUSEC è riuscito a unire le sue skills professionali e personali con la passione per l'arte nella gestione di un'importante e complessa realtà museale.
Le opere preferite del MUSEC sono le armature di samurai della Collezione Morigi.
Senior manager con esperienza internazionale di oltre 30 anni nella gestione di aziende e attività di servizi. Specialista nello sviluppo di nuove organizzazioni e ristrutturazioni aziendali e laureato in ingegneria meccanica. Considerata la sua formazione non stupisce la sua grande passione per le automobili e i motori in genere, ma anche per le lingue: Thomas parla e lavora correntemente in tedesco che è la sua lingua madre, l’italiano e l’inglese e ha conoscenze di francese, polacco, croato e olandese. Le opere preferite del MUSEC sono le armi cerimoniali polinesiane della Collezione Brignoni.
Paolo lavora da oltre 15 anni nell'amministrazione luganese. Ha lavorato in differenti uffici iniziando all'Istituto intervento sociale per poi passare in polizia e al servizio del personale. Dal 2006 è nel team di accoglienza del MUSEC e oltre al rapporto con i visitatori ricopre diverse mansioni che hanno a che fare con la logistica.
Ama circondarsi di amici ed è un grande appassionato di sport, di moda e di tecnologia.
L'opera preferita del museo è la scultura della divinità propiziatrice della pioggia proveniente dalla Nuova Irlanda.
Laureata in Antropologia culturale ed etnologia e specializzata in Museologia museografia e gestione dei beni culturali, ha collaborato presso numerose strutture museali e turistiche: Musei civici di Milano, Istituto Cervantes di Roma e Magma Gallery di Bologna. È appassionata di arte e cultura del Medio Oriente che studia e approfondisce quotidianamente. L'opera che preferisce fra quelle valorizzate e custodite dal MUSEC è uno spillone cinese dorato ricoperto di piume di martin pescatore, della Collezione Antonini di pettini e ornamenti per il capo.
È laureata in Graphic Design nel 2016 alla Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana (SUPSI). Dal 2018 fa parte del team di accoglienza e contemporanemante si occupa con entusiasmo di animazione museale. Nel suo tempo libero segue progetti di grafica per privati e tiene corsi doposcuola presso le Scuole elementari di Bellinzona. La sua passione per il Giappone e per la sua cultura pop è sconfinata, così come quella per l’artigianato, il cucito e l’incisione su vetro, che ha imparato grazie alla sorella orafa.
L'opera preferita del MUSEC-Collezione Morigi- è l’armatura cerimoniale giapponese del periodo Taisho-Showa (1920-30 ca) del clan Settsu-Ikeda, caratterizzata da imponenti corna di cervo, laccatura nera e seta di colore violetto (murasaki iro).
Marta Santi è responsabile del laboratorio di conservazione e allestimenti dal 2018.
Architetto e project manager, dopo la laurea si specializza nell’ambito del retail. Lavora per importanti multinazionali del settore, in Italia e in Svizzera, per le quali è responsabile della realizzazione di numerosi progetti internazionali.
Conosce il MUSEC nel 2010 in occasione della prima esposizione delle fotografie giapponesi della Collezione Ceschin Pilone-Fagioli, le cui opere sono ancora le sue preferite.
Laureato in architettura nel 2005, dopo alcune esperienze in Spagna, Francia e Italia fonda un atelier a Chiasso concentrandosi attorno a progetti di valorizzazione e riqualifica.
Tra i progetti più significativi si cita il concorso per la valorizzazione del Castello medievale di Serravalle, realizzato tra il 2010 e il 2018 e premiato dalla Società Svizzera dei Beni culturali. Dal 2007 al 2016 si dedica parallelamente all’insegnamento quale assistente di progettazione all’Accademia di architettura di Mendrisio, Università della Svizzera italiana. Dal 2016 consolida il suo interesse verso l’allestimento museale e la conservazione con alcuni progetti personali. Dal 2017 progetta e realizza le scenografie delle produzioni teatrali della compagnia Concreta. Nel 2018 entra a far parte dello staff del MUSEC in qualità di conservatore-restauratore, responsabile delle collezioni e collaboratore nella progettazione degli allestimenti. Le sue opere preferite conservate e valorizzate dal MUSEC sono le monete africane.
Diplomato presso il Centro scolastico per le industrie artistiche di Lugano (CSIA), ha collaborato col Museo delle Culture a partire dal 2010, partecipando a progetti puntuali del Laboratorio di conservazione e museotecnica, soprattutto nell'ambito di allestimenti di esposizioni temporanee e nell'organizzazione e gestione dei depositi esterni del Museo.
Dopo aver maturato altre esperienze professionali in Svizzera e all'estero, dal 2017 collabora nuovamente con il MUSEC in qualità di tecnico, occupandosi in particolare della gestione corrente del Laboratorio e degli allestimenti.
Una delle sue opere preferite della Collezione Brignoni è la pagaia polinesiana chiamata hoe per la finezza e precisione con la quale è stata scolpita.
Valeria si laurea in Storia all’Università di Firenze con una tesi sull’uso della fotografia come documento storico. Dopo un periodo di studio all’Università Sorbonne di Parigi, ha lavorato per la casa editrice Gallimard collaborando con l’ufficio grafico interno. Una volta tornata in Italia ha collaborato come professionista freelance per studi grafici e case editrici. Nel 2009 ha fondato a Milano il proprio studio, specializzandosi nella comunicazione di eventi culturali, mostre d’arte, festival e attività museali dei quali cura ogni aspetto: immagine, pubblicità, grafica di mostra, cataloghi, merchandise. Progetta libri e collane editoriali, logotipi e packaging. Alcune fra le sue più recenti collaborazioni sono con LaBiennale di Venezia, Palazzo Reale di Milano, Contrasto, Palazzo delle Esposizioni di Roma, Palazzo Ducale di Genova, Festival MiTo Settembre Musica, Civita, Giunti, Mondadori, Gruppo Gems, Musée royaux des Beaux-Arts de Belgique, Pinacothèque de Paris. Dal 2010 collabora stabilmente con il MUSEC e ama molto la sua collezione di fotografia giapponese.
Junita Arneld si avvicina al MUSEC nel 2006 collaborando a progetti di valorizzazione delle collezioni d'arte indonesiana del museo, in particolare quelli che vertono sulla tradizione culturale del popolo dayak di cui è originaria. Approfondite e perfezionate le conoscenze in ambito fotografico – sua eterna passione – nel 2012 ottiene il riconoscimento di migliore fotografa indonesiana al concorso della Fondazione Gallery Photography Indonesia (GPI). Negli anni successivi, le sue fotografie paesaggistiche e di viaggio, scattate durante numerose esplorazioni dell'arcipelago indonesiano, sono selezionate per esposizioni collettive in Korea del Sud e Indonesia. Altro genere fotografico oggetto delle sue ricerche è lo still life.
Dal 2013 Junita Arneld è membro del Consiglio di direzione e della Giuria del concorso fotografico della Fondazione GPI. Dal 2015 affianca le attività del Laboratorio di conservazione e allestimenti del MUSEC in qualità di fotografa. Le sue opere preferite del MUSEC sono le armature di samurai della Collezione Morigi.
Paolo Maiullari è responsabile della ricerca e delle attività espositive. È laureato in Scienze dei Beni e delle Attività Culturali e ha conseguito il Master in “Formatori interculturali di lingua italiana per stranieri” all’Università degli Studi dell’Insubria di Como e Varese.
Nel 2003 si è avvicinato al Museo per tramite della Collezione Brignoni del Borneo, regione in cui svolge attività di ricerca sul campo dal Duemila e di cui il MUSEC conserva uno dei più importanti nuclei al mondo di scultura monumentale dayak.
Nel 2010 è entrato a far parte del gruppo di ricerca del MUSEC. Dal 2013 è incaricato dei progetti del ciclo «Altrarti».
Le sue opere preferite sono le sculture cerimoniali dei Dayak del Borneo, la pagaia cerimoniale delle Isole Tubuai e le stampe xilografiche giapponesi.
Interessatasi precocemente all’antropologia grazie ad una professoressa di filosofia, Moira ha perseguito questa passione negli studi universitari, fino a conseguire un dottorato in Scienze Antropologiche presso l'Università degli Studi di Torino nel 2007. Dal 2008 è assistente del corso di Antropologia Culturale per l'Università dell'Insubria. Arriva al MUSEC nel 2012 con una borsa di studio per lo studio della Collezione fotografica della Fondazione Ceschin Pilone. Dall'incontro con le fotografie della collezione è cominciato la passione e lo studio per il Giappone e l'arte giapponese, che continua ancora tutt'ora. Moira è infatti responsabile delle collezioni giapponesi e del fondo fotografico della Scuola di Yokohama. Ha svolto ricerche sul campo a Bamenda in Camerun (2001 e 2005), presso le comunità di migranti provenienti dall'Africa sub-sahariana nell'Italia settentrionale (2007) e in Giappone nel 2018. Nel tempo libero si dedica alla scoperta del giardinaggio e di prodotti locali, per contrappunto ad una carriera costellata di esotico.
Imogen Heitmann è ricercatrice al MUSEC dal 2017. I primi contatti con il Museo risalgono al periodo universitario, nel contesto della realizzazione della sua tesi di Master. In continuità con il percorso universitario in Storia dell'Arte e Antropologia, i temi che distinguono le attività di coordinamento scientifico e di curatela svolte al MUSEC riguardano la relazione tra le arti occidentali e non-occidentali (XVIII-XIX secolo), e in particolare le dimensioni legate all'Orientalismo nella fotografia moderna e contemporanea; alla letteratura di viaggio (Asia centrale e Giappone); alla ricezione dell'arte non-occidentale nel mondo dell'arte europeo; al viaggio e il souvenir e alle arti grafiche occidentali.
Fra le opere preferite conservate al MUSEC vi sono gli album fotografici della scuola di Yokohama del periodo Meiji (1868-1912) su cui Imogen svolge la sua attività di ricerca scientifica.
Manuela Coldesina svolge attività di ricerca presso il Museo delle Culture dal 2020. Dopo un Bachelor in Studi Giapponesi e Storia dell’Arte dell’Asia Orientale a Zurigo, prosegue la sua formazione in Giappone e in Olanda, dove nel 2019 si laurea con un Master in Storia, Arti e Culture dell’Asia ed una specializzazione in Studi Critici del Patrimonio d’Asia ed Europa. Conosce il MUSEC per la prima volta nel 2018 tramite la mostra «Il samurai. Da guerriero a icona», di cui conserva un ricordo indelebile, divorandone il catalogo. Viaggiatrice appassionata, con gli occhi o con la mente, ama visitare nuovi luoghi ed esplorarne le differenze culturali. Le sue opere preferite al museo includono le fotografie della Scuola di Yokohama, le cartoline e le stampe xilografiche giapponesi.
Antonio Aimi è un americanista che lavora all’interpretazione delle fonti (reperti e testi) delle culture precolombiane nell'area d'intersezione di diverse discipline (l'antropologia, l’archeologia, la storia, l'estetica). Dal 2003 insegna Civiltà Precolombiane all’Università degli Studi di Milano e dal 2006 è co-direttore delle attività dell'università in Perù.
Ha curato diverse mostre sulle culture precolombiane e ha scritto decine di articoli e libri. Alcune delle sue pubblicazioni possono essere scaricate dal sito: https://unimi.academia.edu/AntonioAimi
Essendo originario della provincia di Parma, ama la buona cucina e applica le metodologie della ricerca scientifica nella scelta delle specialità più gustose. Collabora con il MUSEC dal 2005 e l’opera che preferisce è il prezioso pendente maori hei-tiki della Collezione Brignoni.
Laureata in architettura al Politecnico di Milano, ha un diploma in lingua e cultura indiana conseguito all’Isiao e una laurea magistrale in antropologia all’Università Bicocca. È anche un insegnante yoga diplomata.
Collabora con il MUSEC dal 2005, quando la direzione la chiama per studiare alcuni parti di carro cerimoniale indiani della Collezione Brignoni, da quel momento inizia per Giulia una lunga e arricchente ricerca sul campo.
Il suo hobby più grande è senza dubbio la sua cagnolina Dorotea con la quale condivide la passione per il trekking e per la ricerca in generale, fatta ognuna con la propria modalità. Ama andar per musei e ha una vera perversione per i libri di cucina, le spezie e il tè. Viaggia spesso attraverso l’India -e non solo- con tazza, teiera e foglie nello zaino. L’opera preferita delle Collezioni del MUSEC è la bellissima scultura raffigurante la Ganga, dea del fiume, che scorre fra i vari mondi connettendoli.
Laureata in Filosofia etica e politica e Scienze della comunicazione all'Università di Friborgo (CH), è responsabile del Settore attività di alta formazione e sviluppo.
Ha alle spalle una proficua carriera nella Svizzera romanda, in particolare nel campo del coordinamento, produzione e promozione delle arti sceniche e del cinema; ha così collaborato con diverse strutture di livello nazionale ed internazionale, tutte accomunate dall'attenzione per l'interazione tra i diversi linguaggi artistici, comprese le arti visive.
Approdata al Museo al suo rientro in Ticino, ad Adriana è affidato il compito di accompagnare progetti formativi e di ricerca, nati dalla collaborazione con enti di livello accademico. L'obiettivo è quello di favorire la messa in comune di competenze e reti, in una logica di crescita e d’integrazione territoriale. Trasformata in "cacciatrice di talenti", Adriana è sempre alla ricerca di studenti, giovani ricercatori e civilisti da integrare alle attività del Museo; si occupa inoltre di organizzare seminari a supporto delle attività espositive e di ricerca dello staff.
La sua impeccabile accoglienza, professionale e calorosa al contempo, è apprezzata dal variegato pubblico di esperti ed appassionati che accorre da tutto il mondo per i seminari e altre attività offerti dal MUSEC.
Tra le sue opere preferite delle collezioni del MUSEC vi sono i grandi pali scolpiti delle case degli uomini, della lontana Melanesia, che l'avevano particolarmente impressionata durante la sua prima visita all'esposizione permanente del MUSEC.
Dopo una parentesi lavorativa in banca, decide di iscriversi all'Università degli Studi di Bologna dove si laurea in Storia dell'Arte Contemporanea.
Rientrata in Ticino nel 2007, risponde a un annuncio di stage del MUSEC che si trasforma dopo pochi mesi in un lavoro di ricerca, che la appassiona e coinvolge in particolar modo per la grande varietà dei temi affrontati. I suoi principali interessi scientifici riguardano l'antropologia e la storia del collezionismo, l'esotismo, il Primitivismo e l’affascinante rapporto fra la cultura occidentale e le arti della tradizione. Facendo parte da molti anni del team MUSEC ha avuto la possibilità di toccare differenti settori e di ricoprire differenti ruoli; ha iniziato seguendo le attività educative del museo per poi occuparsi per oltre 10 anni di progetti fotografici, dalla loro progettazione e realizzazione, fino alla reiterazione in altre sedi. Dal 2019 si occupa con entusiasmo di comunicazione.
Alessia ama andare a teatro, ai concerti e praticare kundalini yoga. Vive con la valigia pronta vicino al letto, adora scoprire nuovi posti e conoscere la gente locale con le proprie storie e tradizioni. Le opere preferite delle collezioni del MUSEC sono le sculture asmat per i motivi decorativi e le stampe giapponesi per i colori e l'eleganza del tratto.
Maddalena ha conseguito la laurea in Lingue e letterature straniere presso l’Università di Queen Mary a Londra, si è poi successivamente specializzata in ambito culturale completando il master in Industrie Culturali e Creative presso Kings College a Londra. Dopo gli studi si è trasferita negli Stati Uniti dove ha vissuto per cinque anni lavorando nel settore vendite e marketing per un’azienda di prodotti sostenibili di largo consumo. Nel 2008 si è trasferita a Lugano per seguire la famiglia. In questi anni si è sempre occupata di progetti culturali legati alla valorizzazione del territorio e ad un’intensa attività di sviluppo di relazioni con l’estero. Nel 2012 ha avuto parte attiva nel fondare il capitolo svizzero del FAI – Fondo Ambiente Italiano, promovendone l’adesione e organizzando eventi mirati alla riscoperta del patrimonio artistico e paesaggistico del Ticino e della Lombardia. Dal 2014 al 2019 ha collaborato con il Film Festival Diritti Umani di Lugano per il quale ha creato e sviluppato il progetto di raccolta fondi Amici FFDUL e coltivato i rapporti con gli sponsor. È entrata nel team del MUSEC nel 2020 e ricopre il ruolo di responsabile marketing. L’opera che predilige fra quelle custodite dal museo è la nenna, la grande scultura dell’Oceania in felce arborea, per il suo straordinario metodo di realizzazione composto da foglie e rametti intrecciati.