02 novembre 2017

Oltre ottomila visitatori da aprile a ottobre al Museo delle dogane di Gandria. Per la prima volta pubblicato un Report con dati e statistiche

Oltre ottomila visitatori in poco meno di 200 giorni. La stagione del Museo delle dogane svizzero si è chiusa con un risultato significativo che conferma l’importanza del museo delle Cantine di Gandria nel panorama ticinese.

Dopo la firma - a febbraio di quest’anno - della Convenzione tra l’Amministrazione federale delle dogane e la Città di Lugano, si è aperta una nuova fase nella storia del Museo delle dogane, la cui gestione è stata affidata al MUSEC (Museo delle Culture).

Per la prima volta è stato introdotto il biglietto d’ingresso (3 franchi). Una scelta legata anche ai primi investimenti effettuati per la realizzazione di un bookshop/boutique molto apprezzato dai visitatori.

Tra le molte novità del nuovo Museo delle dogane anche la compilazione di statistiche dettagliate che adesso, raccolte dal MUSEC in un Report ricco di dati, disegnano un quadro preciso dell’affluenza, del genere di fruizione e del gradimento.

Tale lavoro permette oggi di avere informazioni più precise sul pubblico del Museo delle dogane (che sin qui era quasi uno «sconosciuto») e ne consente di esplorare in profondità le grandi potenzialità.

Un Museo amato dagli svizzeri tedeschi
Il Museo delle dogane è amatissimo dagli svizzeri tedeschi che sono infatti il 60,9% del totale dei visitatori. Soltanto il 20,6% del pubblico proviene invece dal territorio circostante (Ticino e Regione Insubrica).

Il numero complessivo di ingressi (8.078) equivale a 40,8 visitatori al giorno. Si tratta di un dato significativo in confronto sia alla media (4.390), sia alla mediana (2.000) del numero dei visitatori dei 35 musei pubblici censiti nell’ultima rilevazione dell’Osservatorio culturale del Canton Ticino (Musei pubblici e privati in Ticino a confronto, ottobre 2016). Va inoltre ricordato che il Museo delle dogane è aperto soltanto per 198 giorni e per 4 ore al giorno.

Un nuovo modello di gestione. Badaracco: «Per la Città di Lugano il Museo delle dogane resta un punto di riferimento»
Interessanti anche i dati dell’andamento stagionale e infrasettimanale, che da un lato disegnano una stagione a due velocità, con una seconda parte (agosto-ottobre) in crescita rispetto alla prima (aprile-luglio) e dall’altro sottolineano una frequentazione quotidiana uniforme, senza picchi nel fine settimana. Particolarmente lusinghiero anche il rapporto costi-benefici che si attesta su livelli da istituzione privata. Un risultato possibile grazie a una conduzione all’insegna della massima efficienza e alle sinergie e alle economie di scopo generate con la Convenzione che ha affidato la gestione al MUSEC.

Secondo il capo del Dicastero Cultura, Sport ed Eventi di Lugano, Roberto Badaracco, «Il Museo delle Dogane si conferma ancora una volta punto fondamentale dell’offerta culturale e turistica del territorio. C’è grande soddisfazione per l’esito di questa prima stagione sperimentale, la scelta di firmare un accordo con l’Amministrazione federale delle dogane si è rivelata giusta. Lugano, anche grazie al lavoro prezioso dello staff del MUSEC, dimostra ancora una volta di saper percorrere strade nuove nell’organizzazione e nella gestione delle attività culturali e museali».

Grande soddisfazione anche da parte dell’Amministrazione federale delle dogane che, per voce della responsabile del Museo, Maria Moser Menna, conferma pienamente la validità della scelta di affidare al MUSEC una gestione, «che ha consentito il consolidamento della vocazione tematica del Museo delle dogane, un suo migliore radicamento territoriale e lo sviluppo di efficienti pratiche di gestione, al passo coi tempi. L’augurio - prosegue la Signora Moser Menna – è che si possa proseguire su questa strada, seguendo le indicazioni sulle potenzialità e gli interventi prioritari nell’immediato futuro delineati nella puntuale analisi del Report predisposto dal MUSEC».

01. Museo dogane - pubblico

Pubblico all’ingresso del Museo delle dogane svizzero. © 2017 MUSEC Lugano