MUSEC, VILLA MALPENSATA, SPAZIO CIELO
L’esposizione è dedicata alla collezione di tappeti e tessuti tradizionali del Marocco di Annette Korolnik. Il progetto arricchisce e completa il percorso del MUSEC sul Marocco, avviato con la rassegna di fotografie impressioniste di Roberto Polillo allestita nello Spazio Maraini. Nelle cinque sale all’ultimo piano di Villa Malpensata sono esposte diciotto opere, per lo più di grandi dimensioni: tappeti, coperte, scialli e coprisella, cui fanno da contrappunto alcune terrecotte dipinte provenienti sempre dal Marocco. Sono il frutto di una intensa e appassionata attività di ricerca sul campo che Annette Korolnik ha svolto nell’arco di trent’anni assieme al marito, Marcel Korolnik, scomparso nel 2008. L’importanza della Collezione Korolnik risiede sia nella qualità delle opere, preziose testimonianze della produzione tessile del Marocco dalla seconda metà dell’Ottocento alla prima metà del Novecento, sia nell’eterogeneità della raccolta, composta da tessuti e tappeti provenienti da ben trenta differenti regioni etniche del Marocco. Il progetto del MUSEC ha il pregio di essere la prima esposizione monografica dedicata alla Collezione Korolnik; alcune delle opere provenienti da questa collezione sono già state inserite in mostre di arte tessile organizzate da prestigiosi musei internazionali tra i quali il Musée du quai Branly di Parigi, il Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía di Madrid, l’Indianapolis Museum of Art e il Museum Bellerive di Zurigo

L’arte tessile del Marocco
L’arte tessile del Marocco risponde a esigenze sia di carattere pratico, dovuto al concreto utilizzo, sia di carattere socioculturale, in rapporto alle relazioni tra gli uomini. La risposta ai bisogni pratici è insita nelle tecniche di tessitura, nel genere di materiali impiegati e nelle dimensioni; caratteristiche che, combinate tra loro, permettono ai tessili di assolvere una o più funzioni. Elementi «classici» dell’arte tessile sono l’uso del telaio, la lana filata a mano acquistata nei suk o prodotta in casa, i lunghi tempi esecutivi che potevano richiedere la presenza anche di più persone. Alle esigenze di carattere socioculturale, invece, rispondono i linguaggi artistici con decorazioni e colori portatori di significati espressivi che trasmettono messaggi inerenti alla sfera religiosa, sociale, politica ed economica, dando un ordine alla realtà nei diversi ambiti dell’esperienza umana. Le migrazioni di popoli e gli spostamenti di comunità che in Africa Nord-occidentale, nel corso dei secoli, hanno messo in contatto nativi di lingua berbera con popolazioni arabo-islamiche – queste ultime presenti in Africa settentrionale dall’VIII secolo – spesso hanno generato tradizioni culturali sincretiche, innestate su un fondo comune. Tali sincretismi hanno riguardato anche l’ambito tessile, nel quale lo scambio di nozioni tecniche e di decorazioni ha creato elementi di contatto e di sovrapposizione tra diversi stili etnici. Sotto il profilo decorativo, le caratteristiche dell’arte tessile dei popoli del Marocco manifestano l’influsso dell’arte islamica, piegata alle usanze e alle tradizioni locali. Tali adeguamenti erano spesso influenzati dalle risorse materiali fruibili sul territorio, soprattutto in funzione della disponibilità di pigmenti e di coloranti naturali. Elemento dominante dell’arte tessile del Paese è invece l’uso ricorrente e abbondante di simmetrie, di moduli geometrici, di ripetizioni di forme semplici per costruirne altre, di combinazioni di vivaci colori che sottolineano ed esaltano i giochi geometrici creati dalle abili mani della tessitrice (omaggio ai significati e ai valori della tradizione). Le vivide e suggestive scelte cromatiche dei tessuti, che fanno da sfondo a decorazioni a «moduli geometrici», sovente compongono una poesia di forme e di colori che esprimono gli alti valori della vita e della relazione tra un popolo e il suo ambiente.
Biografia di Annette Korolnik
Annette Korolnik-Andersch nasce a Bonn il 27 settembre 1950 e vive in Ticino dal 1956. Studia alla Scuola d’Arti e Mestieri di Zurigo e Basilea e alla Saint Martins College of Art and Design di Londra, formandosi come disegnatrice scientifica e designer di tessuti. Dagli anni ’70 lavora come libera artista, organizzando mostre in tutta Europa. All’inizio degli anni ’80 Annette e il marito Marcel Korolnik (1945-2008) si recano per la prima volta in Marocco e iniziano a confrontarsi con i popoli e la cultura berbera. L’attività di collezionista di tappeti e tessuti comincia in quello stesso periodo. Nel 1992, vince un premio della Fondazione Heinrich Böll per la sua attività artistica, che le dà la possibilità di soggiornare tre mesi in Irlanda. Dal 1993 le ricerche sul campo proseguono nella Piana dell’Haouz, nell’area di Marrakech. L’anno seguente la sede marocchina del Goethe Institut le attribuisce una borsa di studio per residenza d’artista a Rabat. Nel 1997 è invitata dalla sezione ticinese della Gesellschaft Schweizer Maler, Bildhauer und Architekten (Gsmba) nell’atelier di Parigi in qualità di artista residente. Dal 1998 al 2000 intraprende soggiorni di ricerca sul campo nell’Anti Atlante, concentrandosi sulla produzione tessile della regione, quasi inesplorata. Dal 2000, dopo un’intensa collaborazione con l’istituzione parigina, dona al Musée du quai Branly-Jacques Chirac un importante nucleo della sua collezione. Dal 2008, in seguito alla scomparsa del marito Marcel, pur continuando le ricerche sul campo, si dedica in modo particolare alla valorizzazione della