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Il ramo d'oro
16 LUGLIO – 18 SETTEMBRE 2011
HELENEUM – LUGANO

«Nel recinto del santuario di Nemi cresceva un albero da cui non era lecito spezzare alcun ramo. Soltanto uno schiavo fuggitivo, se vi fosse riuscito, poteva spezzarne uno. In questo caso egli aveva il diritto di battersi col sacerdote, e, se l’uccideva, regnava in sua vece col titolo di re del bosco, rex nemorensis.» Così, nel 1911, uno dei padri dell’etnologia, Sir James George Frazer (1854-1941), scriveva nel primo dei dodici libri del suo monumentale Ramo d’oro, attivando una riflessione sulla metafora del valore trasgressivo dell’atto creativo che ha attraversato tutta la cultura del Novecento. A ragionare su tale metafora, arricchendo il discorso della grande documentazione visiva fornita dalle opere della Collezione Brignoni, sono stati l’équipe del MUSEC e il maestro Pier Daniele La Rocca, artista veneto, per molti anni attivo anche in Canton Ticino. Pier Daniele La Rocca, come prima di lui intere generazioni di artisti occidentali, è rimasto impressionato dalla originaria potenza espressiva degli anonimi maestri delle tradizioni artistiche del Borneo, della Nuova Guinea e dell’Arco melanesiano. Nelle forme di quella scultura ha sentito manifestarsi la pienezza di un raggiungimento interiore e ha cominciato a cercare, dentro e fuori di sé, il senso di quella sorprendente totalità; l’ha cercato dapprima nel mondo dell’emozione individuale e poi, un po’ alla volta, anche in quella sterminata guida di motivi mitici e religiosi che è Il Ramo d’oro. In esposizione 23 grandi opere realizzate dal maestro La Rocca e tre opere «testimoni» della Collezione Brignoni scelte fra quelle che per il loro valore antropologico e artistico hanno in modo emblematico orientato lo sviluppo e l’esito della ricerca.

Ciclo dedicato alla riflessione estetica di quegli artisti che, senza confini di provenienza, di stili, né di linguaggi accettano di confrontarsi apertamente con la visione antropologica della creatività e dell’opera d’arte, in un dialogo aperto con se stessi e con l’équipe dei ricercatori e dei collaboratori del MUSEC.