12 October 2018, Firenze, Palazzo Strozzi, Sala Ferri, ore 17.30

Più forte la collaborazione tra il MUSEC e il Gabinetto Vieusseux. Lugano e Firenze unite dalla ricerca culturale

Lugano e Firenze sempre più unite dalla ricerca e dalle attività culturali nell’ambito delle civiltà orientali.

Venerdì 12 ottobre 2018 alle 17.30, nella Sala Ferri di Palazzo Strozzi a Firenze, sede del Gabinetto Vieusseux, sarà presentato al pubblico il libro La Scuola di Yokohama. La fotografia nel Giappone dell’Ottocento (Giunti editore), curato dal direttore del MUSEC di Lugano, Francesco Paolo Campione.

Sin dal 2005 - in occasione dell’esposizione di fotografie di Fosco Maraini sulle pescatrici di perle di Hèkura - il MUSEC collabora con l’istituzione culturale fiorentina: un dialogo costante che ha rinsaldato anche il legame tra la città toscana e Lugano.

Il lavoro del direttore del MUSEC sulla fotografia della Scuola di Yokohama sarà illustrato e commentato da due esperti della materia: Tiziana Serena (docente all’Università degli Studi di Firenze e direttrice di RSF. Rivista di studi di fotografia) e Marco Fagioli (scrittore, grande esperto di arte giapponese).

Presentazione Scuola Yokohama Firenze

Il Gabinetto Vieusseux

Fondato a Firenze nel 1819 da Giovan Pietro Vieusseux, un mercante di origine ginevrina, il Gabinetto scientifico letterario Vieusseux è stato nell’Ottocento uno dei principali tramiti tra la cultura italiana e quella europea, centro fra i più attivi per il Risorgimento d’Italia.

L’istituzione nasce come gabinetto di lettura, nel quale vengono messe a disposizione del pubblico cittadino e straniero le più importanti riviste d’Europa, in sale aperte alla conversazione e allo scambio di idee.

A fianco del Gabinetto viene allestita una Biblioteca circolante dalla quale è possibile prendere in prestito le novità librarie in italiano, in francese, in inglese, in tedesco.

Giacomo Leopardi e Alessandro Manzoni furono frequentatori del Gabinetto Vieusseux durante i loro soggiorni fiorentini; tra i soci stranieri che vi si abbonarono, figurano Stendhal, Arthur Schopenhauer, James F. Cooper, William M. Thackeray, Fëdor Dostoevskij, Mark Twain, Emile Zola, André Gide, Rudyard Kipling, Aldous Huxley, David H. Lawrence.

Retto fino al 1919 dagli eredi di Vieusseux come esercizio privato, il Gabinetto divenne nel 1925 Ente morale, con un consiglio d’amministrazione presieduto, tramite un suo delegato, dal sindaco di Firenze.

Nel corso del ’900 la sua attività è proseguita sotto la guida di letterati illustri come Bonaventura Tecchi, Eugenio Montale e, per circa quarant’anni, Alessandro Bonsanti il quale vi creò all’interno il laboratorio di restauro (istituito per il recupero dei volumi gravemente danneggiati dall’alluvione del 1966), il “Centro Romantico” (finalizzato allo studio e alla ricerca sulla civiltà ottocentesca) e l’Archivio Contemporaneo (ora dedicato alla memoria di Bonsanti e ideato come luogo di conservazione di manoscritti, carteggi e biblioteche private di importanti personalità della cultura novecentesca).

La biblioteca continua a essere incrementata secondo i criteri originari, ovvero attraverso acquisizioni e donazioni: oggi contiene circa 450.000 monografie in varie lingue (italiano, francese, inglese e tedesco) che offrono una documentazione pressoché completa sulla letteratura degli ultimi tre secoli. Conserva anche 2.700 riviste, di cui quasi 600 provengono dal secolo XIX. Dal 2016 il Gabinetto - che ha sede a Palazzo Strozzi, dove durante l’anno sono organizzate mostre, conferenze e incontri - è presieduto dalla poetessa e critica letteraria Alba Donati.